GITA SPOLETO E CASCATA DELLE MARMORE
Mattina: visita guidata di Spoleto
La visita di Spoleto, importante città umbra sede del Festival dei duo Mondi, può iniziare dalla parte alta della città, dove si concentrano i maggiori monumenti e i segni del passato romano. Primo impatto visivo è quello della Rocca Albornoz, oggi sede del Museo Nazionale del Ducato; via del Ponte, fiancheggiata da un tratto di mura romane poligonali, permette di arrivare di fronte al suggestivo panorama sul Monteluco e al Ponte delle Torri, acquedotto risalente al XIII-XIV secolo alto 76 metri e lungo 230. Il monumento più importante della città è sicuramente la Cattedrale di S. Maria del Vescovato (XII secolo), al cui interno si possono visitare la cappella Eroli con afferschi del Pinturicchio, il prezioso autografo di san Francesco a frate Leone nella cappella delle Reliquie e i notevoli gli affreschi del presbiterio di Filippo Lippi (1467-69) con storie della vita di Maria. Piazza del Mercato è il cuore della città romana e da qui si attraversa l’Arco di Druso, ingresso monumentale al ( 23 d.C.). Adiacente all’arco si trova la chiesa di S. Ansano al cui interno è possibile visitare la suggestiva Cripta di S. Isacco (XII secolo. Addossati alla chiesa sono ben visibili i resti del tempio romano del I secolo.
Pranzo libero o in tipico ristorante.
Pomeriggio: visita guidata della Cascata delle Marmore
La Cascata delle Marmore (est di Terni, 7 km dalla città), con i suoi 165 metri è la più alta d’Europa e tra le più alte del mondo. Le acque del fiume Velino,dopo un percorso di circa 90 km, precipitano dall’altopiano delle Marmore fino alla sottostante valle del Nera, compiendo tre salti, il primo dei quali misura 80 mt.
Il Belvedere Inferiore è il più classico dei punti panoramici e quello che permette di osservare la Cascata nella sua completezza, in posizione frontale e in una visione spettacolare.
Decantata da poeti e pittori e dai viaggiatori del Grand Tour, la Cascata è stata resa celebre dall’ode del noto poeta inglese settecentesco George Byron dove la definisce: “orribilmente bella”, a sottolineare il fragore delle acque e l’energia che sprigiona, assieme a tanta bellezza e fascino.