affreschi san giovenale orvieto
LA CHIESA DI SAN GIOVENALE A ORVIETO. RIAPERTA AL CULTO.
Si è svolta ieri l’inaugurazione della riapertura al culto della chiesa di San Giovenale ad Orvieto, con una interessantissima visita alla chiesa e agli affreschi.
La chiesa, affacciata sul versante nord orientale della rupe, è uno dei più interessanti edifici religiosi medievali di Orvieto. Si ritiene la prima cattedrale della città e sorge con probabilità su un antico tempio pagano (forse dedicato a Giove); il 1004 è l’anno di un rimaneggiamento di una precedente costruzione altomedievale.
Lo stile della chiesa è il romanico, la facciata (molto semplice) presenta il campanile addossato al lato sinistro della costruzione. A destra dell’edificio vi è un secondo ingresso e sul portale vi è scolpito in bassorilievo San Giovenale, vescovo di Narni (Tr), morto nel 376.
L’interno a tre navate è stato reso luminoso dal restauro appena compiuto. Un vasto ciclo di affreschi notevoli arricchiscono le pareti, mentre l’interessante altare maggiore è composto, sul prospetto, da una lastra di marmo di fattura bizantino-longobarda e forse proveniente dal più antico arredo della chiesa (VI secolo).
Gli affreschi, quasi sovrapposti gli uni con gli altri, rappresentano una sorta di museo della pittura orvietana tra XIII e XIV secolo. Non seguono un ciclo pittorico ma si compongono prevalentemente di immagini di Madonna con Bambino, Santi e del tema della Crocefissione.
Particolarmente interessante e raro come soggetto l’Albero della Vita, affrescato in controfacciata. Dal tronco si dipartono i rami che fanno nascere santità e speranza. A destra è visibile il Ladrone buono. Quasi all’inizio della navata destra è una delicatissima Madonna del latte, a cui si appellavano le donne madri per chiedere sostentamento ai propri figli. Numerose le immagini di San Francesco, la cui devozione è ovviamente radicata in tutta l’Umbria. Presenti anche i simboli della Passione che sottolineano l’aspetto umano di Cristo, la sua sofferenza, così come messo in risalto dal poverello d’Assisi, ma che ricordano anche l’episodio del ritrovamento della corona di spine di Gesù (oggi presso la Saint Chapelle) da parte del santo re Luigi IX, canonizzato proprio ad Orvieto nella chiesa di S. Francesco, nel 1297. Numerosi gli altri santi cari alla devozione popolare come S. Sebastiano, S. Antonio da Padova, S. Antonio Abate, S. Maria Egiziaca. Interessante anche la rappresentazione dell’Ultima Cena in controfacciata (a destra del portale) dove Giuda il traditore è rappresentato col gesto di intingere il pane nel piatto di Gesù :(Vangelo:”… sarà colui che intinge il pane con me nel piatto…”) e la sua figura di traditore è accentuata dalla sua disposizione al di qua del tavolo, opposta agli altri discepoli.
Una nuova luce, una grande commozione, una intima percezione della bellezza. Tutto ciò susciterà nel visitatore una sosta presso la chiesa di San Giovenale.
Consiglio vivamente di inserirla in un giro turistico di Orvieto se si ha a disposizione del tempo in più.
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