LUGNANO IN TEVERINA (TR): L’UMBRIA MINORE ?
Su un colle isolato a 440 mt di altitudine e in posizione panoramica sulla Valle del Tevere, sorge Lugnano in Teverina (Tr), un piccolo borgo dove sta di casa l’antico, la pace e il silenzio.
Insieme alla vicina Amelia, Narni o agli altri piccoli centri dell’area amerina, al confine tra Umbria e Lazio, lungo il basso corso del Tevere, viene spesso fatto rientrare tra gli itinerari minori dell‘Umbria, quelli lontano dai flussi turistici consistenti; ma questo non deve far pensare ad uno scarso valore culturale e anzi, in vista di una sempre più crescente attenzione verso le realtà nascoste, può entrare a far parte, con tutto diritto, di tappe per gite giornaliere, tour o semplici passeggiate.
E’ probabile che la nascita di Lugnano si debba all’abbandono delle campagne sulle rive del fiume per via della malaria e al conseguente trasferimento e popolamento sul colle.
Il mio percorso di visita inizia da Piazza della Rocca, il luogo più alto del paese, un balcone naturale, il posto ideale per gustarsi il panorama verso il Tevere. E’ qui che sorgeva l’antica Rocca di cui non resta più nulla, mentre sono visibili alcuni palazzi nobiliari settecenteschi, tra cui Palazzo Vannicelli.
Dalla piazza si prende la via più importante, via Umberto, quella che rappresenta la spina del paese e verso cui confluiscono tutte le altre vie e vicoli del centro storico. Si giunge presto a Piazza S. Maria, centro della vita sociale e dove sorge il monumento più prestigioso di Lugnano: la Collegiata di S. Maria (XI e XII secolo), tra i migliori esempi di romanico in Umbria:
Preceduta da un portico sorretto da colonne tortili e lisce e con decorazioni cosmatesche sull’architrave e sugli archi, la facciata si presenta con grande rosone centrale a doppio giro di colonnine, affiancato da due grifoni e da bifore. Molto ricca la decorazione scultorea. Sopra le colonne sono inseriti i bassorilievi raffiguranti i simboli degli evangelisti. Ai lati sono raffigurati animali ed esseri mostruosi.
Entrando si è colpiti dalla grande varietà scultorea e dal bellissimo pavimento cosmatesco. A tre navate l’edificio presenta il presbiterio fortemente rialzato sulla cripta; quest’ultima è divisa in navatelle da quattro file di colonne con capitelli corinzi e presenta sull’altare un venerato Crocefisso in alabastro.
Ripristinati dai restauri gli elementi dell’arredo interno: il recinto presbiteriale, gli amboni, l’iconostasi. Pregevoli lastre raffiguranti S. Giorgio che uccide il drago e la Visitazione sono poste sula fronte della iconostasi. Nell’abside, sopraelevata, si conserva un tabernacolo a sportelli realizzato da Niccolò di Liberatore detto l’Alunno.
Usciti dalla chiesa si nota, di fronte, Palazzo Pennone. Qualcuno ipotizza che la denominazione derivi dal riferimento al pennone di una nave, per indicare il punto più alto di Lugnano, ma è forse più probabile che provenga dal nome del primo proprietario e committente del palazzo, Antonio Pennoni. Passato in mano ai Vannicelli verrà acquistato dall’Amministrazione ed è oggi sede del Comune.
A questo punto non c’è che da immergersi tra vicoli e piazzette per apprezzare lo stato di conservazione, la cura con cui gli abitanti mantengono le proprie case, pulite e abbellite con fiori. Ogni angolino induce a scattare una foto a immortalare il fascino e una pace quasi surreale.
Si può scendere fino a Porta S. Antonio (detta un tempo Porta della Terra di Lugnano), fatta costruire nel IX secolo da Papa Leone IV per la difesa contro i Turchi. Facendo guardia alla porta si sono potuti evitare in passato pericoli di guerre, esportazione delle derrate alimentare nei momenti di carestia o la diffusione della peste impedendo l’ingresso agli ammalati-
Dalla porta si snoda la strada di circonvallazione che costeggia le vecchie mura e lungo le quali sono ancora ben visibili parti delle mura di difesa e resti di antichi torrioni inglobati nelle abitazioni.
In auto o a piedi si può arrivare fino al Museo Civico, allestito all’interno della ex Fabbrica e che io trovo molto interessante. L’esposizione prevede due sezioni: quella dedicata alla prima guerra mondiale con reperti e ricostruzioni della Grande Guerra, che permettono al visitatore di calarsi nella drammatica realtà storica rappresentata; e quella adibita ad Antiquarium con reperti provenienti dagli scavi di Villa Romana di Poggio Gramignano,la villa del I secolo a. C. che dopo essere abbandonata nel ‘5oo o ‘600 venne utilizzata come Cimitero dei Bambini (nel museo sono visibili due tombe di neoanti con i resti umani).
Umbria minore perché Lugnano conta poco più di mille anime? Umbria minore perché lontana dalle grandi rotte? Ma cosa fa davvero la differenza? Anche San Francesco qui passò ed operò uno dei suoi miracoli. E a Lugnano non si può non apprezzare pace, natura e fascino.
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