GUIDA TURISTICA SPOLETO
La visita di Spoleto può iniziare dalla parte alta della città, dove si arriva comodamente percorrendo le lunghe scale mobili (accesso nei pressi di Porta Ponzianina) e dove si concentrano i maggiori monumenti e i segni del passato romano.
Primo impatto visivo è quello della Rocca Albornoz (m. 453), voluta dal cardinale Albornoz come punto di appoggio del dominio papale e realizzata da Matteo di Giovanello, detto il Gattapone, che progettò una costruzione rettangolare con sei torrioni. In seguito ampliata e decorata di affreschi, è oggi sede del Museo Nazionale del Ducato.
La via che costeggia la Rocca, via del Ponte, fiancheggiata da un tratto di mura romane poligonali, permette di arrivare in pochi minuti a piedi di fronte al suggestivo panorama sul Monteluco e dal Ponte delle Torri.
Una passeggiata sul Monteluco (da lucus, ossia bosco sacro) permette di raggiungere suggestivi belvedere e piccole grotte di mistica atmosfera dove si ritiravano gli eremiti. Vi sorge il Santuario di Monteluco (773 mt), costruito su un primitivo insediamento francescano dove, secondo la leggenda, san Francesco fece sgorgare un pozzo d’acqua freschissima. Il santuario, oggi meta di pellegrinaggi, conserva la cappellina dove il poverello di Assisi si ritirava a pregare.
Il ponte delle Torri è una delle attrazioni di Spoleto. Si tratta di un acquedotto risalente al XIII-XIV secolo alto 76 metri e lungo 230, che doveva convogliare l’acqua nella parte alta della città e allo stesso tempo servire da accesso al Monteluco.
Si torna indietro a Piazza Campello e da qui si arriva presto in via dell’Arringo che apre una visuale straordinaria sul monumento più importante della città: la Cattedrale di S. Maria del Vescovato, facendo passare lo sguardo lungo una cortina di edifici quattrocenteschi, il Teatro Caio Melisso (1664), la ex chiesa di S. Maria della Manna d’Oro.
Il Duomo (XII secolo) ha in facciata una grande rosa centrale e un maestoso mosaico bizantineggiante (1207); un elegante portico rinascimentale immette all’interno modificato nel XVII secolo. Da vedere: la cappella Eroli con afferschi del Pinturicchio, la tomba di Fra Filippo Lippi, la cappella della Santissima Icona con l’immagine della Madonna donata alla città dal Barbarossa nel 1185, la Croce dipinta su pergamena di Alberto Sozio (1187), il prezioso autografo di san Francesco a frate Leone nella cappella delle Reliquie. Notevoli gli affreschi del presbiterio di Filippo Lippi (1467-69) con storie della vita di Maria.
Usciti dalla cattedrale si ha di fronte il Palazzo comunale, rinnovato nel ‘700. Si giunge presto a Piazza del Mercato (cuore della città romana) e da qui si attraversa l’Arco di Druso, ingresso monumentale al foro costruito nel 23 d.C. in onore di Druso, figlio di Tiberio. Adiacente all’arco si trova la chiesa di S. Ansano del XII secolo ma inserita su un edificio di culto del VII secolo (oggi in forme settecentesche). All’interno è possibile visitare la suggestiva Cripta di S. Isacco (XII secolo) con affreschi interessanti sulle pareti. Adossati alla chiesa sono ben visibili i resti del tempio romano del I secolo con cella e pronao con quattro colonne nella fronte.
Da piazza della Libertà è possibile vedere i resti del teatro romano del I secolo (meglio visitabile dal monastero di S. Agata) e oggi riutilizzato per concerti e spettacoli.
Avendo a disposizione ancora tempo si può scendere attraverso la cosiddetta Traversa interna verso Corso Garibaldi, passando per Piazza Torre dell’Olio dove, secondo la tradizione, Annibale venne messo in fuga, durante l’assedio alla città, dagli spoletini con l’olio bollente e dove si slancia l’altissima Torre dell’Olio. In piazza Garibaldi sorge la chiesa romanica di San Gregorio Maggiore con portico del ‘500, al cui interno sono visibili affreschi medievali del XII secolo.
Si è giunti così in prossimità del punto di partenza. Il percorso di visita si può effettuare anche in senso contrario. In ogni caso, riprendendo pullman o auto si possono ancora raggiungere le splendide chiese fuori le mura: San Pietro, la cui facciata è un capolavoro della scultura romanica umbra, la Basilica di S. Salvatore, il più antico edificio paleocristiano (IV-V secolo) con un suggestivo interno realizzato con materiale di spoglio, S. Paolo inter Vineas (X-XII secolo) con ampio ciclo di affreschi duecenteschi, San Ponziano dove secondo la tradizione fu sepolto il martire spoletino Ponziano, patrono della città.
Non si può infine non citare il Festival dei Due Mondi, fondato nel 1958 dal musicista Gian Carlo Menotti, che trovò proprio in Spoleto la città ideale dove l’opera, la lirica, la musica da camera, la prosa e il balletto fossero i protagonisti di un evento prestigioso e mondano di portata internazionale.
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