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LA SCARZUOLA (MONTEGABBIONE – TR). UN VIAGGIO DELL’ANIMA
La strada per arrivare non è tra le più comode, qualche curva e l’ultimo tratto sterrato, ma preannuncia un luogo magico e non a caso lontano dalle grandi rotte, adatto solo a chi vuole ricercare un posto diverso. O semplicemente se stesso. La Scarzuola si trova a 39 km da Orvieto, a pochi minuti dal comune di Montegabbione (Tr), a circa 500 mt di quota.
Il sito fu scelto già da San Francesco di Assisi come luogo di ritiro e meditazione e qui vi costruì una capanna con le scarse, una pianta palustre, da cui deriverebbe il nome. In memoria di ciò i Conti di Marsciano vi eressero una chiesa e un convento affidati ai Frati Minori, che vi rimasero fino agli ultimi anni del ‘700 , quando ne diventano i proprietari i Marchesi Misciatelli di Orvieto.
Nel 1957 il celebre architetto milanese Tomaso Buzzi, uomo di grande cultura, ne acquistò la proprietà creandovi la sua città ideale e surreale e ne fece una metafora dell’esistenza.
E’ Marco Solari che ci accoglie e ci accompagna. E’ lui il proprietario dal 1981, il pronipote e l’erede di Buzzi. E’ lui che continua la costruzione, utilizzando i progetti lasciati dallo zio, anche se non potrà aggiungere altro, relativamente alle strutture esteriori, visto che l’opera è vincolata dalla Soprintendenza dagli anni settanta.
Il cancello immette in un cortile d’accesso al convento dove è visibile una serie di 14 tavole in terracotta raffiguranti la Via Crucis, opera settecentesca. Si entra nella chiesa che contiene affreschi (a partire dal XIII secolo) di notevole importanza e arredi seicenteschi. Lo stupendo giardino adiacente il complesso contiene numerose varietà vegetali e un numero consistente di cipressi.
Un percorso simbolico, esoterico, alchemico e di meditazione, in cui si incontrano luoghi a forma di scene teatrali che simboleggiano il viaggio dell’ anima, il cammino della vita. Una vita senza schemi, un cerchio che si chiude, il ritorno alla madre terra, un giro carico di significati, a volte non del tutto comprensibili ma che fanno riflettere sul senso del tutto, sul presente, sui valori, sull’anticonformismo. Ognuno può trovarci quello che più lo ispira.
Prima di lasciarci il bizzarro Marco stringe a tutti la mano e ci congeda dicendo: “Andate e diffondete musica e colore….”. Beh, effettivamente mi sembra di sentirmi meno vittima del sistema, più libera. E mi auguro che non finisca qui…..
La Rocca Albornoz
Fu costruita come fortezza sull’estremità orientale della rupe per volere del cardinale Albornoz (legato di Papa Innocenzo VI) nel 1364, nel tentativo di restaurare il potere su tutte le città sottomesse allo Stato pontificio durante il periodo avignonese. Distrutta nel 1390, pochi anni dopo la sua edificazione e nel corso di lotte intestine alla città, venne ricostruita nel 1450 – 52 per volontà di Niccolò V con l’aggiunta del torrione circolare. La fortezza fu poi completata da Paolo II e Urbano VIII (1620) e fu poi restaurata da Alessandro VII. Restò in funzione come struttura militare per tutto il Settecento. In seguito il complesso iniziò a decadere e nel 1888 i fossati furono riempiti per i lavori della funicolare. Oggi la rocca è stata sistemata a giardino pubblico e al centro è stato edificato un Anfiteatro diurno per gli spettacoli, con gradinate e un ordine di palchi per le corse dei cavalli.
Di forma quadrilatera con una costruzione a fianco della porta e altre strutture lungo le mura, la rocca era protetta da un fossato con due ponti levatoi.
Ancora visibile la Porta Postierla o della Rocca, di forma ogivale a duplice arcata, secondo lo stile gotico di tardo Duecento. In alto, in una nicchia, era custodita la statua di Bonifacio VIII del XIII secolo.
Percorrendo gli spalti è possibile godere di uno splendido panorama sulla campagna circostante Orvieto.
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ORARI ROCCA (GIARDINO COMUNALE):
Dal 1/05 al 30/09: dalle ore 8:00 alle 19:30
Dal 01/10 al 30/04: dalle ore 8:00 alle 16:30