LA FORESTA FOSSILE DI DUNAROBBA

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Siamo nell’Umbria meridionale, esattamente ad Avigliano Umbro.

Siamo anche nella zona ovest dell’antico Lago Tiberino, che si estendeva da Sansepolcro (Toscana) fino alla conca ternana. Milioni di anni fa, in tale zona, sulle rive dell’ampio lago, scorreva un grande fiume che da Todi si dirigeva verso Terni. Periodicamente questa grande pianura veniva alluvionata dalle esondazioni di questo ramo impetuoso, provocando l’accumulo di depositi sabbiosi argillosi che nel tempo hanno innalzato il terreno.

foresta dunarobba

Verso gli inizi degli anni ‘80, durante lo scavo di una cava di argilla destinata alla fabbricazione di mattoni, venne alla luce la foresta fossile di Dunarobba, una foresta di tronchi conservati incredibilmente in posizione originaria proprio grazie a questo fenomeno di seppellimento.

foresta dunarobba

La foresta di Dunarobba è un sito paleontologico e un monumento naturalistico unico al mondo, oggi SIC (sito di importanza comunitaria) e dipendente dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria.

La foresta si raggiunge a piedi dal Centro di Paleontologia Vegetale, dove è anche la biglietteria, attraverso un percorso di qualche minuto. Una guida del centro vi accompagnerà e vi darà spiegazioni.

foresta dunarobba

Sono visibili i resti di circa quaranta tronchi di gigantesche conifere  risalenti a 2,6 milioni di anni fa (pliocene). Gran parte della’antica foresta è ancora sepolta dal sedimento, a circa 40 metri dall’attuale livello, ma purtroppo non recuperabile.

foresta dunarobba

I tronchi sono tuttora conservati in posizione di vita e anche il legno originario mantiene le proprie caratteristiche. Si trattava di piante colossali, simili alle sequoie, capaci di raggiungere i 3,75 di diametro e un’altezza di dieci metri.

foresta dunarobba

Dopo la scoperta, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria ha iniziato un lungo lavoro di documentazione e di salvaguardia del sito, soprattutto atto a contrastare il degrado del legno dovuto principalmente dall’azione degli agenti atmosferici.

foresta dunarobba

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VISITARE LA CASCATA DELLE MARMORE

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Se decidi di visitare la Cascata delle Marmore puoi leggere questa breve descrizione per conoscerne la storia e sapere quali percorsi puoi effettuare. Io, che vado spesso per lavoro, non mi stanco mai di emozionarmi di fronte ad una forza così grandiosa…

cascata delle marmore

La Cascata delle Marmore (est di Terni, 7 km dalla città), spettacolare massa d’acqua spumeggiante, con i suoi 165 metri  è la più alta d’Europa e tra le più alte del mondo. Si colloca nella Valle del Nera, territorio ricco di valori ambientali e paesaggistici. Le acque del fiume Velino (che nasce presso Cittareale, provincia di Rieti), dopo un percorso di circa 90 km precipitano dall’altopiano delle Marmore fino alla sottostante valle del Nera (il fiume Nera nasce nell’ambito dei Monti Sibillini e sfocia nel Tevere), compiendo tre salti, il primo dei quali misura 80 mt.

guida turistica cascata marmore

 La Cascata è prodotto della natura e opera dell’uomo. Infatti già il console romano Manlio Curio Dentato, per bonificare le paludi della piana reatina dagli acquitrini, progettò lo scavo di un emissario (Cavo Curiano, punto in cui si trova la principale cascata) per incanalare le acque stagnanti della palude. A metà Cinquecento, papa Paolo III Farnese commissionava ad Antonio da Sangallo il Giovane, lo scavo del cosiddetto Canale Paolino; mentre a fine Settecento Andrea Vici, per incarico di papa Pio VI, devierà diagonalmente una parte dell’ultimo salto (Taglio Diagonale), dando alla Cascata l’aspetto attuale.In tempi recenti diverse sono state le deviazioni realizzate per alimentare gli impianti idroelettrici. Proprio per questo motivo si può vedere la Cascata delle Marmore solo in orari prestabiliti.

cascata delle marmore

Si può decidere di ammirare la Cascata da due punti di osservazione: Belvedere Inferiore e Belvedere Superiore. Sicuramente il Belvedere Inferiore è il più classico dei punti panoramici e quello che permette di osservare la Cascata nella sua completezza, in posizione frontale e in una visione spettacolare.

loretta scarino

Decantata da poeti e pittori e dai viaggiatori del Grand Tour, la Cascata è stata resa celebre dall’ode del noto poeta inglese settecentesco George Byron dove la definisce: “orribilmente bella”, a sottolineare il fragore delle acque e l’energia che sprigiona, assieme a tanta bellezza e fascino.

Il termine Marmore deriva dal latino marmor, che significa pietra, per indicare le cave di pietra sponga (travertino) qui presenti perché depositata in grande quantità sull’altopiano dal fiume Velino.

visitare cascata delle marmore

La Cascata ha dato vita a miti e leggende, quasi sempre legate all’amore e anche al patrono di Terni e degli innamorati, San Valentino. E così si narra che il pastorello Velino, mentre pascolava il suo gregge sull’altopiano delle Marmore, vide e si innamorò della bella ninfa Nera che si bagnava nel fiume sottostante. Rifiutando lei il suo amore, il giovale pastore si tuffò dall’alto della rupe per unirsi all’amata, dando così origine alla Cascata. E ancora, secondo un’altra versione, la ninfa dei boschi  Nera, innamorata del pastorello Velino, fu punita per questo dalla dea Giunone che la trasformò in acqua. Velino, dall’alto, credendo che stesse affogando, si gettò dalla rupe per salvarla. Fu così che Giove, vedendo questo grande gesto d’amore, trasformò in acqua il giovane pastorello, che si unì in questo modo per sempre all’amata. Ma si racconta anche di San Valentino, che intervenne per dimostrare la purezza di Nerina, messa in dubbio dal futuro sposo, percuotendo col suo bastone pastorale la rupe delle Marmore e facendo scaturire il cosiddetto velo della sposa, candido getto d’acqua ancora oggi visibile.

balcone degli innamorati

E a proposito di prove e di amore, tra i vari sentieri del Parco della Cascata, percorribili per godere dello spettacolo da vari punti di osservazione, il sentiero numero 1 (l’unico che consente il collegamento del Belvedere inferiore al Superiore) permette di raggiungere il Balcone degli Innamorati, dopo aver attraversato un tunnel di 50 metri. Il Balcone è un piccolo terrazzo aperto proprio di fronte al primo salto della Cascata. Solo chi è davvero innamorato potrà sporgersi dal Balcone, per entrare a diretto contatto con la cascata, bagnarsi e dare la propria prova d’amore all’amato o all’amata! Per me qualcuno lo ha fatto!

PERCORSO N. 1: 800 mt, difficoltà media, 40 minuti circa. Collega il Belvedere Inferiore con il Belvedere Superiore

PERCORSO N. 2: 300 mt, difficoltà facile, 20 minuti circa. Permette di arrivare a diretto contatto con la Cascata e giungere al secondo salto.

PERCORSO N. 3: 150 mt, difficoltà facile, 15 minuti circa. Permette di vedere il punto di confluenza tra il Velino e il Nera.

PERCORSO N. 4: 500 mt circa, difficoltà medio-facile. Ideale per ammirare la Cascata nella sua interezza, dal versante meridionale del monte Pennarossa, di fronte all’altopiano.

PERCORSO N. 5: 1 km circa, difficoltà facile, 30 minuti circa. Si ammira il panorama sulla Valle del Nera.

Per visitare la Cascata delle Marmore con una Guida Turistica o per informazioni puoi CONTATTARMI !!!

I MISTERI DI SANTA CRISTINA A BOLSENA

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Ogni anno il 23 e il 24 luglio a Bolsena si svolge la festa di Santa Cristina, patrona della città. La piccola Cristina, figlia del prefetto di Bolsena Urbano, ai tempi dell’imperatore Diocleziano (III secolo d.C), fu martire cristiana e venne uccisa dopo essere stata sottoposta ai dieci Misteri (violenze che il suo povero corpo dovette subire).

guida turistica bolsena

Il giorno della vigilia si celebra l’Eucarestia sulla tomba della Martire nella Grotta, all’interno della Basilica a lei dedicata.La sera del 23 e la mattina del 24, su palchi di legno allestiti nelle piazze, lungo un percorso che parte dalla Basilica fino alla chiesa del SS. Salvatore (nella parte alta della città, di fronte al castello), si rievocano i martiri di Santa Cristina in maniera muta e immobile, grazie alla partecipazione dei bolsenesi che, in costumi romani, ricordano ogni momento tragico e ogni pena inflitta sul corpo della piccola, impersonata in ogni stazione da una fanciulla del posto. Ecco così che si può vedere: il martirio delle verghe,  il taglio della lingua, il momento in cui la giovane viene gettata nelle acque del lago, Santa Cristina nella fornace, il carcere, il supplizio della ruota, Santa Cristina nella caldaia, i Diavoli che trascinano all’inferno il padre, il martirio delle frecce, i serpi contro Santa Cristina.

Durante la rappresentazione e lungo lo stesso percorso viene trasportata in processione e accompagnata dal flusso di fedeli, la statua della Santa che l’indomani farà il tragitto inverso (dalla Chiesa del SS. Salvatore alla Basilica) mentre sarà possibile ammirare le altre cinque rievocazioni fino alla la sepoltura.

misteri santa cristina

Tanti complimenti a chi si adopera per organizzare questo evento toccante e suggestivo, nella bella città di Bolsena. Le pose monumentali degli interpreti, i costumi ricercati, l’immedesimazione dei personaggi, la magia di un borgo antico di sera e la quiete di una città sul lago di mattina, riescono a trasmettere un’emozione quasi indescrivibile e a far rivivere intensamente la passione della Santa insieme al passato romano. Due giorni dove la fede e la devozione sono i veri protagonisti.

 

GUIDA TURISTICA SPOLETO

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La visita di Spoleto può iniziare dalla parte alta della città, dove si arriva comodamente percorrendo le lunghe scale mobili (accesso nei pressi di Porta Ponzianina) e dove si concentrano i maggiori monumenti e i segni del passato romano.

Primo impatto visivo è quello della Rocca Albornoz (m. 453), voluta dal cardinale Albornoz come punto di appoggio del dominio papale e realizzata da Matteo di Giovanello, detto il Gattapone, che progettò una costruzione rettangolare con sei torrioni. In seguito ampliata e decorata di affreschi, è oggi sede del Museo Nazionale del Ducato.

rocca albornoz spoleto

La via che costeggia la Rocca, via del Ponte, fiancheggiata da un tratto di mura romane poligonali,  permette di arrivare in pochi minuti a piedi di fronte al suggestivo panorama sul Monteluco e dal Ponte delle Torri.

Una passeggiata sul Monteluco (da lucus, ossia bosco sacro) permette di raggiungere suggestivi belvedere e piccole grotte di mistica atmosfera dove si ritiravano gli eremiti. Vi sorge il Santuario di Monteluco (773 mt), costruito su un primitivo insediamento francescano dove, secondo la leggenda, san Francesco fece sgorgare un pozzo d’acqua freschissima. Il santuario, oggi meta di pellegrinaggi, conserva la cappellina dove il poverello di Assisi si ritirava a pregare.

ponte torri

Il ponte delle Torri è una delle attrazioni di Spoleto. Si tratta di un acquedotto risalente al XIII-XIV secolo alto 76 metri e lungo 230, che doveva convogliare l’acqua nella parte alta della città e allo stesso tempo servire da accesso al Monteluco.

Si torna indietro a Piazza Campello e da qui si arriva presto in via dell’Arringo che apre una visuale straordinaria sul monumento più importante della città: la Cattedrale di S. Maria del Vescovato, facendo passare lo sguardo lungo una cortina di edifici quattrocenteschi, il Teatro Caio Melisso (1664), la ex chiesa di S. Maria della Manna d’Oro.

duomo spoleto

Il Duomo (XII secolo) ha in facciata una grande rosa centrale e un maestoso mosaico bizantineggiante (1207); un elegante portico rinascimentale immette all’interno modificato nel XVII secolo. Da vedere: la cappella Eroli con afferschi del Pinturicchio, la tomba di Fra Filippo Lippi, la cappella della Santissima Icona con l’immagine della Madonna donata alla città dal Barbarossa nel 1185, la Croce dipinta su pergamena di Alberto Sozio (1187), il prezioso autografo di san Francesco a frate Leone nella cappella delle Reliquie. Notevoli gli affreschi del presbiterio di Filippo Lippi (1467-69) con storie della vita di Maria.

arco di druso

Usciti dalla cattedrale si ha di fronte il Palazzo comunale, rinnovato nel ‘700. Si giunge presto a Piazza del Mercato (cuore della città romana) e da qui si attraversa l’Arco di Druso, ingresso monumentale al foro costruito nel 23 d.C. in onore di Druso, figlio di Tiberio. Adiacente all’arco si trova la chiesa di S. Ansano del XII secolo ma inserita su un edificio di culto del VII secolo (oggi in forme settecentesche). All’interno è possibile visitare la suggestiva Cripta di S. Isacco (XII secolo) con affreschi interessanti sulle pareti. Adossati alla chiesa sono ben visibili i resti del tempio romano del I secolo con cella e pronao con quattro colonne nella fronte.

cripta s. ansano spoleto

Da piazza della Libertà è possibile vedere i resti del teatro romano del I secolo (meglio visitabile dal monastero di S. Agata) e oggi riutilizzato per concerti e spettacoli.

Avendo a disposizione ancora tempo si può scendere attraverso la cosiddetta Traversa interna verso Corso Garibaldi, passando per Piazza Torre dell’Olio dove, secondo la tradizione, Annibale venne messo in fuga, durante l’assedio alla città, dagli spoletini con l’olio bollente e dove si slancia l’altissima Torre dell’Olio. In piazza Garibaldi sorge la chiesa romanica di San Gregorio Maggiore con portico del ‘500, al cui interno sono visibili affreschi medievali del XII secolo.

spoleto

Si è giunti così in prossimità del punto di partenza. Il percorso di visita si può effettuare anche in senso contrario. In ogni caso, riprendendo pullman o auto si possono ancora raggiungere le splendide chiese fuori le mura: San Pietro, la cui facciata è un capolavoro della scultura romanica umbra, la Basilica di S. Salvatore, il più antico edificio paleocristiano (IV-V secolo) con un suggestivo interno realizzato con materiale di spoglio, S. Paolo inter Vineas (X-XII secolo) con ampio ciclo di affreschi duecenteschi, San Ponziano dove secondo la tradizione fu sepolto il martire spoletino Ponziano, patrono della città.

guida turistica spoleto

Non si può infine non citare il Festival dei Due Mondi, fondato nel 1958 dal musicista Gian Carlo Menotti, che trovò proprio in Spoleto la città ideale dove l’opera, la lirica, la musica da camera, la prosa e il balletto fossero i protagonisti di un evento prestigioso e mondano di portata internazionale.

PER VISITE GUIDATE A SPOLETO CON GUIDA TURISTICA AUTORIZZATA O PER INFORMAZIONI CONTATTAMI ! 

CON IL GRUPPO MARCHIGIANO DI TORRE SAN PATRIZIO!

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Bella giornata di tour con il Centro Sociale S. Francesco di Torre San Patrizio (FE).

guida turistica civita di bagnoregio

Prima visita guidata a Civita di Bagnoregio con il gruppo mattiniero che arriva già prima delle otto per assaporare il silenzio e la magia che regna nella cosiddetta Città che muore. Il fresco e la pace rendono il giro molto più suggestivo.

civita di bagnoregio

Un ricco pranzo ad Orvieto per proseguire con la visita alla città umbra nota per i suoi monumenti principali: il Duomo con le sue guglie che sembrano svettare verso il cielo e il Pozzo di San Patrizio con i suoi 62 metri di profondità.

guida turistica orvieto

Sandro, il capogruppo nonché presidente del centro, ha saputo organizzare con molta dedizione una piacevole gita

GITA A SPOLETO E CASCATA DELLE MARMORE CON IL “CENTRO DELLE CULTURE E DELLE GENERAZIONI” DI ROMA

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E’ un bel martedì di giugno e con Giorgio, presidente del CSA (Casa delle Culture e delle Generazioni di Roma), ci incontriamo per una giornata da trascorrere tra Spoleto e la Cascata delle Marmore.

spoleto rocca albornoz

Spoleto, affascinante città romana, medievale e ottocentesca della Valle umbra meridionale, si apprezza in tutta la sua bellezza dall’alto del colle S. Elia, dove si arriva con un lungo tratto di scale mobili. Nella parte della città sono concentrati i monumenti più importanti: la Rocca Albornoz (1359), poderosa fortificazione oggi Museo nazionale del Ducato; il Ponte delle Torri, gigante in calcare costruito come acquedotto (XII secolo) per convogliare le acque nella parte alta di Spoleto e alla Rocca; affascinante la vista sul Monteluco, luogo sacro con suggestivi belvedere e piccole grotte di mistica atmosfera, dove oggi sorge il Santuario di Monteluco, costruito su un primitivo insediamento francescano e dove secondo la leggenda San Francesco fece sgorgare un pozzo d’acqua freschissima.

rocca albornoz spoleto

Con una breve camminata si scende a Piazza del Duomo, dove la via dell’Arringo conduce alla straordinaria vista sulla facciata della Cattedrale. Iniziato sul finire del XII secolo e profondamente modificato al suo interno nel XVII secolo, il Duomo presenta all’esterno la grande rosa centrale e il maestoso mosaico bizantineggiante del 1207. All’interno interessanti opere: la Cappella Eroli con affreschi del Pinturicchio, la Croce di Alberto Sozio (1187), la Santissima Icona (Madonna donata dal Barbarossa nel 1185 alla città di Spoleto per riconciliarsi con essa dopo la distruzione avvenuta nel 1155), gli affreschi del presbiterio di Filippo Lippi con le Scene di Vita della Madonna (1467-69).

duomo spoleto

La passeggiata prosegue verso l’Arco di Druso (23 d.C.), prova del passato romano, costruito nei pressi del foro romano e a fianco di un tempio del I secolo d.C., composto da una cella e da un pronao con quattro colonne sulla fronte.

loretta scarino

Un pranzo a base dei piatti locali nel centro di Spoleto è quello che ci vuole per riposare ed apprezzare le specialità della tradizione.

spoleto

SI prosegue così verso la Cascata delle Marmore, la più grande in Europa con i suoi tre salti e i suoi 165 metri di altezza. Sono le 16 e riusciamo ad assistere proprio all’apertura delle acque. Piove anche un pò, ma temerari affrontiamo il percorso n. 2 che permette di arrivare al secondo salto e vedere la cascata in tutta la sua energia.

cascata marmore

Soddisfatti di tanta bellezza decidiamo che è ora di rientrare. L’Umbria ancora una volta colpisce per il fascino dei suoi borghi, per gli spettacoli della natura e per il paesaggio incontaminato. A presto!

piazzale byron

 

VISITARE ORVIETO E PARCO DEI MOSTRI DI BOMARZO

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OrvietoOrvieto, antica città etrusca, sorge su di un’enorme piattaforma tufacea. La visita di Orvieto comincia da Piazza Cahen dove si trovano la Rocca Albornoz e il Pozzo di San Patrizio, fatto costruire da papa Clemente VII nel 1529 per garantire un approvvigionamento idrico della città in caso di assedio. Si raggiunge la luminosa Piazza del Duomo per ammirare una tra le più grandiose realizzazioni architettoniche medievali in Italia, il Duomo di S. Maria Assunta, dalla incantevole facciata. Percorrendo via del Duomo tra botteghe, negozi e locali caratteristici si arriva alla Torre del Moro e da qui a Piazza del Popolo per ammirare il duecentesco Palazzo omonimo. Si arriva poi a Piazza della Repubblica in cui si affaccia il Palazzo Comunale e la chiesa di S. Andrea. Possibilità di inoltrarsi nel quartiere medievale per visitare la parte più autentica ed affacciarsi sul versante nord della rupe.

Pranzo libero o in ristorante.  Parco dei mostri

Il Parco dei Mostri di  Bomarzo o “Sacro Bosco” è un complesso artistico e culturale unico al mondo nel suo genere. Fu voluto da Vicino Orsini nel XVI secolo, “sol per sfogar il core” ed ospita numerose sculture fantasiose e grottesche scolpite in massi vulcanici di peperino. Si consiglia di visitare il parco con una guida turistica, per comprendere il difficile significato del percorso di discese e risalite, in un viaggio tra l’esoterico, il mistero, la mitologia, la liberazione, l’inferno e i paradiso. Tra le mostruose figure spiccano quelle dell’orco, del drago, della tartaruga gigante, della casa pendente. Adatto a bambini, adulti e meno giovani!

PER VISITARE ORVIETO E IL PARCO DEI MOSTRI CON UNA GUIDA TURISTICA O PER SEMPLICI INFORMAZIONI CONTATTAMI !!!

VISITARE ORVIETO E LAGO DI BOLSENA

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orvieto

Mattina: visita guidata di Orvieto

Orvieto, antica città etrusca, sorge su di un’enorme piattaforma tufacea. Il percorso di visita comincia da Piazza Cahen dove si trovano la Rocca Albornoz e il Pozzo di San Patrizio, fatto costruire da papa Clemente VII nel 1529 per garantire un approvvigionamento idrico della città in caso di assedio. Si raggiunge la luminosa Piazza del Duomo per ammirare una tra le più grandiose realizzazioni architettoniche medievali in Italia, il Duomo di S. Maria Assunta, dalla incantevole facciata. Percorrendo via del Duomo tra botteghe, negozi e locali caratteristici si arriva alla Torre del Moro e da qui a Piazza del Popolo per ammirare il duecentesco Palazzo omonimo. Si arriva poi a Piazza della Repubblica in cui si affaccia il Palazzo Comunale e la chiesa di S. Andrea. Possibilità di inoltrarsi nel quartiere medievale per visitare la parte più autentica ed affacciarsi sul versante nord della rupe.

Pranzo libero o in tipico ristorante. 

Pomeriggio: visita guidata di Bolsenabolsena

Bolsena è un pittoresco borgo situato direttamente sulle rive del pittoresco lago, il più grande specchio d’acqua d’origine vulcanica in Europa e il quinto per dimensioni in Italia. Da visitare a Bolsena: sul punto più alto spicca il castello Monaldeschi, mentre una piacevole passeggiata per il borgo medievale permettere di osservare numerosi scorci suggestivi sul lago. Il monumento più notevole è la Collegiata romanica di S. Cristina, famosa per il miracolo eucaristico che indusse il papa Urbano IV ad istituire la festa del “Corpus Domini” e al cui interno si conservano i resti del corpo della giovane martire e le reliquie del miracolo. Possibilità di effettuare il giro del Lago in battello o di visitare un frantoio per degustare l’olio di Bolsena.

 PER VISITARE ORVIETO E BOLSENA CON GUIDA TURISTICA O PER INFORMAZIONI CONTATTAMI !!!

TOUR PASQUA 2014

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Bellissima Pasqua quella trascorsa con i simpaticissimi amici della Valcamonica!

todi piazza del popolo

Un tour tra Lazio e Umbria con soggiorno sul Lago di Bolsena! Il nostro incontro è in hotel da dove si parte alla volta di Todi, attraversando Orvieto e il Lago di Corbara. Antica città umbra sita su un colle scelto, secondo la leggenda, da un’aquila (oggi simbolo comunale), ha nella magnifica Piazza del Popolo il proprio fulcro fin dai tempi antichi: vi si affacciano la Cattedrale e i Palazzi pubblici.

todi palazzo dei priori

Si prosegue per Spoleto dove ci si ferma a mangiare i tipici strangozzi in un caratteristico e accogliente locale! Dopo pranzo si passeggia per la bella città sede del festival dei due Mondi. Magnifico il Duomo di S. Maria Assunta con bella facciata dagli otto rosoni e all’interno l’abside affrescato da Filippo Lippi. La camminata prosegue verso la vista sul Ponte delle torri e il Monteluco (da lucus, bosco sacro), dove San Francesco, secondo la leggenda, fece sgorgare acqua freschissima e dove piccole grotte di mistica atmosfera furono scelte da eremiti per il ritiro e la preghiera.

duomo spoleto

Si riprende il pullman per l’ultima tappa del giorno: Cascata delle Marmore! L’impatto visivo suscita sempre meraviglia e stupore e da vicino i tre salti sono ancora più sorprendenti. Si parte dal belvedere inferiore per percorrere il sentiero n. 2, quello che ti permette un incontro più ravvicinato con le acque. Qualche coraggioso sale fino al belvedere superiore. Il fragore delle acque, l’energia che sprigionano, concludono in bellezza l’intensa giornata in Umbria.

cascata marmore

Secondo giorno dedicato alla Tuscia, antica terra etrusca. Si visita Tuscania, bellissima cittadina medievale in provincia di Viterbo, incorniciata da uno splendido paesaggio collinare su cui si trovano due gioielli dell’architettura romanica: San Pietro e Santa maria Maggiore. Proseguimento verso Tarquinia, per conoscere le radici etrusche della zona. Il palazzo Vitelleschi ospita il museo archeologico etrusco dove sono raccolti preziosi reperti che vanno dai sarcofagi, alle ceramiche di corredo funebre agli affreschi staccati dalle tombe e ricollocati in appositi spazi.

il butto medievale

Il nostro giro si conclude a Viterbo, la città dei papi, la vecchia città etrusca oggi cinta da mura medievali. Numerose le fontane che animano le piazze, incantevole il quartiere medievale di San pellegrino, con le architetture intatte e i numerosi profferli (i balconi tipici del viterbese).

Ci salutiamo qui, nella mia città, l’allegro gruppo proseguirà ancora un giorno verso la Toscana, prima di rientrare. Io li ringrazio ad uno ad uno per il calore, la simpatia e l’interesse mostrato! Ciao Valcamonica!!!

VISITARE TODI

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Tempio S. Maria della ConsolazioneUn visita a Todi vuol dire lasciare il proprio mezzo (auto o bus) e godersi appieno l’aria, il paesaggio, l’arte di cui è ricca la bella cittadina umbra. Secondo un’antica leggenda Todi viene fondata dagli Umbri nel luogo scelto da un’aquila (oggi simbolo comunale), la quale lasciò cadere la tovaglia usata da futuri tuderti in atto di desinare, sulla cima soprastante la valle del Tevere.

Giunti in città, il primo incontro è il Tempio di Santa Maria della Consolazione, edificio costruito tra Cinque e Seicento, maestoso che toglie il fiato. Al suo interno si conserva un’immagine sacra, ritenuta miracolosa per aver ridato la vista ad un povero muratore cieco.San Fortunato Todi

Si può proseguire a piedi e inerpicarsi verso il centro o, per i meno volenterosi, spostarsi con mezzi a Porta Orvietana e da lì salire con comoda funicolare. In ognuno dei due casi ci si ritrova in prossimità del tempio di San Fortunato, altro imponente edificio sacro. D’obbligo scattare una foto prima di intraprendere la bella e lunga scalata per accedervi (sosta anche per prendere fiato).

Rocca TodiArrivati di fronte alla facciata ci rende conto che è valsa ogni “fatica”. Il portale è semplicemente meraviglioso: fortemente strombato vi sono scolpite scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, Santi, Apostoli e ai lati una Annunciazione. L’interno, dal puro stile gotico, ospita ben tredici cappelle con affreschi, tra cui una bella Madonna con Bambino di Masolino da Panicale, dai colori soffusi. Nella cripta si conservano i resti di San Fortunato e altri Santi insieme a quelli di Jacopone da Todi. Piazza del popolo todi

Usciti dalla chiesa si può girare a sinistra e raggiungere la parte più alta della città dove si trova la Rocca, costruzione rotonda, vecchia fortificazione eretta nel 1373 da Papa Gregorio XI.

Cattedrale TodiTornando indietro con una brevissima passeggiata si arriva a Piazza del Popolo, considerata tra le più belle d’Italia: monumentale, ariosa, dove si concentra l’arte, la storia e lo splendore. Vi si affaccia la Cattedrale dell’XI secolo (all’interno in contrafacciata “Giudizio Universale” di Ferraù di Faenza) e i Palazzi comunali: Palazzo del Capitano, Palazzo del Popolo e Palazzo dei Priori. Negli ultimi due piani dei palazzi comunali si trova il Museo Pinacoteca. Notevole la sala delle ceramiche, affrescata agli inizi del Settecento con storie di Todi e con bella raffigurazione del territorio della città, realizzata nel 1612 dal pittore locale Pietro Paolo Sensini. Fontana Scarnabecco

Si può proseguire verso Piazza Garibaldi per affacciarsi su un ampio panorama verso i Monti Martani e procedere poi per Corso Cavour. A sinistra di Porta Marzia si scende verso i Nicchioni Romani, quattro grandiose absidi a grandi blocchi di travertino che fungevano probabilmente da muro di sostegno alla parete collinare soprastante. Scendendo ancora si arriva alla Fontana di Scarnabecco, dal nome del podestà di Todi, messer Scarnabecco, che la fece costruire per abbeverare i cavalli offerti dal Comune ai cittadini che combattevano per la difesa della città.

TodiRisalendo verso il Corso o la Piazza del Popolo la visita può proseguire tra vicoli e scorci suggestivi. In ogni caso si resterà colpiti dallo stato di conservazione, dal panorama che si apre a 360 gradi, dalla valle del Tevere all’Umbria più interna. E, se si capita tra agosto e settembre, sarà l’occasione per partecipare al Todi Festival, ricca manifestazione culturale di livello internazionale.

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